VINCITORI

Pluriclasse 3^-4^-5^ Primaria di Montefalcone Appennino

Pluriclasse 3^-4^-5^ Primaria

Montefalcone Appennino
(ISC Interprovinciale dei Sibillini)

Motivazione del premio
La poesia colpisce per la grande raffinatezza formale e la sonorità dei versi. La natura si mette in posa come in una coreografia cosmica, e ogni volta si rinnova il miracolo.

Un prodigioso bagaglio

Indossa vesti come lingue fiammanti

che incendiano il bosco.

Le foglie all’unisono intonano canti

girano

danzano

come piume sul cappello

e cadono sulla terra

che le attende tra braccia di madre.

Ora essa è pronta a vestirsi

di pizzi e ricami,

di perle e diamanti.

Sul capo un velo di bagliori ghiacciati

che come piccole stelle

spezzano il grigio silente.

Ma ecco il rinnovato miracolo,

tornano gemme

sugli stecchi tremanti.

Un tessuto di seta verde

copre nuovamente le chiome

che timide lambiscono l’aria

fresca e lieve.

Poi torna il tempo della veste leggera

delle falde tese e larghe,

del verde sfacciato

che offre ombra e riparo

dal sole padrone.

Conserva le tue splendide vesti:

sii autunno, inverno, primavera ed estate

e rinnova il tuo dono

in un ritmo incessante

di delicate armonie.

Ed io sono parte di tutto,

sono foglia, albero, bosco,

sono acqua e sono vento,

tendo le mani

ad abbracciare la Terra.

VINCITORI

1^ C Secondaria di Montefalcone Appennino

1^C Secondaria di I grado

Montefalcone Appennino
(ISC Interprovinciale dei Sibillini)

Motivazione del premio
L’incipit iniziale con i tre infiniti coinvolge immediatamente il lettore. Il tema del cambiamento non è fissato in un prima o in un poi, ma nel mezzo, nel tra, nel luogo dove, a livello semantico, è contenuto l’infinito. Il cambiamento è cambiare. L’originalità dell’elaborato sta anche nella chiusa, con un verso isolato dagli altri.

Il cambiamento è un continuo movimento

Cambiare, sbocciare e iniziare a sognare,

fare passi nel mondo e cominciare a volare.

Percorrere strade interessanti,

con cuore e ardore renderle emozionanti.

Provare a ottenere soddisfazioni

cercando di diventare persone migliori.

Con forza di volontà, impegno e grinta

attraverso la lealtà senza mai fare finta.

Il cambiamento è un continuo movimento.

VINCITORI

Classe II D – Secondaria I grado “G. Perlasca” Montottone (ISC Petritoli)

2^D Secondaria I grado “G. Perlasca”

Montottone
(IC Petritoli)

Motivazione del premio
Delicata e originale l’idea di accostare la vita di un uomo a quella di un albero dalla loro giovinezza fino alla vecchiaia. Il rapporto affettivo e simbiotico tra i due protagonisti viene espresso in modo quasi cinematografico; le strofe diventano come scene inframezzate da pause. Il ritmo così cadenzato accompagna il lettore con naturalezza.

Crescere insieme

Un bimbo gioca

su per il monte,

i suoi occhi grandi incrociano

un giovane alberello,

una manina accarezza

le foglie neonate:

una nuova amicizia

è nata.

Un uomo sale

su per il monte,

si confronta con l’amico

dalla verde chioma:

sono entrambi maturati,

ma, si sa,

tra di loro

nessuno veramente cambia.

Un vecchietto s’incammina

su per il monte,

il vento è più duro, schiacciante,

c’è un amico che lo attende:

le fragili gambe i passi ripercorrono,

lo riconosce il suolo e

anch’esso capisce che qualcosa è cambiato …

una rugosa mano accarezza

l’antico tronco,

stanche foglie si posano

sul terreno.

VINCITORI

3^A Primaria “U. Gaspardis” Trieste (IC “Marco Polo”)

3^A Primaria “U. Gaspardis”

Trieste
(IC “Marco Polo”)

Motivazione del premio
La poesia appare il frutto di un lavoro corale nel quale emergono esperienze diverse, sentite autenticamente dai bambini. La struttura, lineare, gioca sulla ripetizione di uno stesso modulo sintattico declinato in diversi elementi. Apprezzabile la pulizia e semplicità lessicale, oltre alla resa musicale. Emergono due tempi, di cui uno, quello della natura, ciclico. Traspare l’Io poetico con la sua visione del mondo.

A te piace la primavera?

A volte cambiamento

è il nuovo che si può

toccare:

un giardino

per giocare a nascondino,

un pavimento

per potersi sollevare,

un cibo buono

da assaggiare

un nuovo albero a Natale

da decorare.

A volte cambiamento

è qualcosa che si deve

lasciare andare

come la macchina

quando è da rottamare

o una casa ormai

troppo piccola

per poterci ospitare.

A volte cambiamento

è qualcosa che si può

desiderare

un nuovo amico o fratello

con cui camminare,

un cane o un gatto

da coccolare

oppure una squadra

che ci chiama a partecipare.

A volte cambiamento

è qualcosa che può

spaventare

veloce, rapido

un’altra terra

in cui tutto è diverso

tutto è da rimparare.

A volte cambiamento

è solo il tempo

che scorre come fiume:

estate, che bella l’estate

come l’autunno e poi

arriva l’inverno

che tutto addormenta

fino a primavera.

E tutto ricomincia.

A te

piace la primavera?

VINCITORI

Giovanni Bracco

GIOVANNI BRACCO

È nato a Polla, tra il salernitano e la Lucania, nel 1961. Laureato in lettere all’Università di Napoli, diplomato in pianoforte al Conservatorio di Potenza, è giornalista professionista, ed è stato capo della redazione di Roma dell’agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor. Ha pubblicato poesie su “Nuovi Argomenti” e “Poeti e Poesia” e, in inglese e spagnolo, su diverse riviste internazionali. Con l’editore La Vita Felice ha pubblicato la raccolta ”Le grandi mani calme” nel luglio del 2015 e la silloge ”Il nostro tempo” nell’aprile del 2017. Ancora per La Vita Felice sono usciti “Il mare mi ha deposto dalla croce – Mediterraneo” (2019), “Sull’orizzonte dei binari in fuga – Carme famigliare” (2020), “Urne” (2021) e, nel novembre del 2023, “Madrigali e altre poesie d’amore”. Per le edizioni de Il Bulino, la plaquette “Suite cilentana” (2023). Con “Route 96 bis” (Porto Seguro editore, 2023), premio Melagrana Città di Caserta, ha esordito nella narrativa.

Motivazione del premio
Coraggioso l’utilizzo della forma del sonetto, riattualizzato in modo consapevole. Il testo è costruito con perizia e grande capacità di resa nei versi. Le immagini scelte risultano particolarmente suggestive.

Spaesamento

Spaesamento è nel dubbio se il sole

stia levando gli ormeggi per l’aurora

livida e rossa oppure se sia l’ora

di un congedo sprovvisto di parole

e il giorno si accomiati dalle aiuole

fiorite (la celeste sera è ancora

sospesa, ma lo sfondo si scolora).

È una storia già ambigua che ora duole.

Apre a contraddittorie soluzioni

l’inganno, come avanti a un vetro impuro,

e l’infisso è bloccato e non aperto,

la luce mente e il vero è nell’oscuro,

ogni immagine è in preda alle eccezioni

e quello che era incerto ora è più incerto.

VINCITORI

Sergio Di Placido

SERGIO DI PLACIDO

Nasce a Roma nel 1970 ed è residente a Cisternino (Brindisi). Dopo una laurea in psicologia ha scelto di lavorare come educatore di comunità e poi come docente di sostegno. Coltiva interessi vari, dal cinema al teatro, dalla letteratura alla musica, fino al songwriting, scrittura di brani musicabili. Si occupa di iniziative artistiche e sociali accanto alle vittime di ogni forma di violenza col Movimento “S-Confin-Arti” di Martina Franca (TA). Ha ricevuto diversi riconoscimenti in concorsi quali il premio “Dino Sarti” (Bologna), il premio “Declinazioni Arcobaleno” (Monza) e il premio “Il pozzo e l’arancio” (Oria -BR-).

Motivazione del premio
Il componimento in rima rivela una sua musicalità e un suo ritmo. L’utilizzo degli infiniti suggerisce un senso di vaghezza dal sapore leopardiano. La ricerca del proprio “aldiquà” è il senso di un cambiamento necessario.

L’ aldiquà

Esiste davvero un posto in cui riuscire a stare bene?

e cercarlo ad ogni costo sul serio conviene?

Forse è in un paese, una città, una metropoli,

un borgo senza pretese, un crocevia di popoli,

…o magari un deserto, una grotta, un pianeta,

un’isola in mare aperto, un’insperata meta.

Andare, incamminarsi, passi che si seguono

occhi ad incrociarsi che spesso non si vedono.

Ambienti non luoghi, dove stare e non essere,

per bruciare tra i roghi del proprio malessere;

vivere spazi diversi, conoscendoli a malapena

orientarsi, ma dispersi come attori senza scena…

Poi riuscire a ritrovarsi in un altrove, privo di confini:

solo un quando, senza un dove, ne’ lontani ne’ vicini;

non servono le mappe la direzione resta incerta;

si va avanti nelle tappe di una continua scoperta.

La fine del viaggio non è una destinazione

è solo un passaggio verso una propria dimensione

Non un luogo preciso, in una qualsiasi località:

un cambiamento deciso: finalmente nel proprio “aldiquà”.

VINCITORI

Antonella Riccardi

ANTONELLA RICCARDI

Nasce a Roma il 23 febbraio 1965. Vive all’insegna della creatività e della fantasia, coltivando da sempre la passione per la scrittura. Partecipa da anni a vari concorsi letterari nazionali ed internazionali conseguendo soddisfacenti riconoscimenti e pubblicazioni in antologie poetiche.

Motivazione del premio
La poesia tocca con raffinatezza le corde emozionali del lettore e rivela un Io poetico traboccante teso a “spargersi”, “versarsi”, “sciogliersi” nell’ipotesi di felicità, unica possibilità di appiglio contro le ombre lunghe del silenzio. Un testo di grande potenza evocativa, tra dolore e speranza.

Ipotesi di felicità

Ogni qualvolta i silenzi

si fan più lunghi

delle ombre invernali

mi prometto di non soccombere.

Mi spargo sulla terra tramontata

in ciò che tace o dice

il vuoto o l’eterno del cielo.

Sciolgo le labbra, apro gli occhi

ripiego i pensieri

sotto la pioggia profana.

Riempio gli occhi

d’ogni stella

fino all’ultima che s’addormenta

nei mattini del mondo.

Affondo nell’infinito.

Intorno il fruscio delle foglie

che spiuma.

Caldo e minuscolo il mio cuore

facile da sbriciolare.

Alla portata delle nuvole

mi lascio cadere

in altre ipotesi di felicità.

VINCITORI

Lorenzo Giardini

LORENZO GIARDINI

Nasce a Fermo nel 1992. Dopo gli studi classici e la laurea in Giurisprudenza oggi lavora per il Tribunale di Rovigo. Coltiva la passione per la chitarra, la filosofia e la letteratura. Scrive poesie ed aforismi su temi vari riguardanti in particolare il senso dell’esistenza, la critica alla società della tecnica, il naturalismo, il romanticismo e il decadentismo.

Motivazione del premio
Il componimento denota una lettura matura, disincantata e colta del tema, con riferimenti sottesi alla letteratura classica, a Dante e ad Ungaretti. Il lessico, ricercato, è costruito sugli opposti (saggio/empio, finito/infinito…). La discontinuità ritmica e musicale contribuisce a rafforzare il concetto, insito, di critica alla società moderna.

Il vuoto pieno del finito

D’altri tempi è il mio sentire

irrequieto e mai appagato

recintato in una realtà

d’immagine così perfetta

da sopprimere il desiderio d’infinito.

Nei tempi imperfetti, l’umano limite

era guida saggia dei giorni,

stella per il nocchiero nel mare procelloso

dacché oggidì, le disumane genti senza limiti

si ingannano di essere loro stesse

generatrici delle sorti

gareggiando a costruire l’effimero più bello.

E’ l’inferno dei senzienti,

non v’è altro che una distesa amorfa

la pienezza vuota del finito.

VINCITORI

Omnicomprensivo Amandola – Scuola Primaria Montefortino 5C

5^C Primaria

Montefortino (Omnicomprensivo Amandola)

Motivazione del premio
Poesia mirabilmente costruita, dall’apertura (quasi liquida) del primo verso fino all’ultima parola, essenziale o no che sia: una carezza. Poesia vera, matura, originale anche e soprattutto nell’elaborazione interiore e personale – ma non per questo meno ampia – del tema suggerito. Poesia di cui si sentono i profumi.

PELLE D’ACERO

E scivolano sulla pelle d’acero

Le ultime fatiche e gli ultimi sorrisi.

Le scarne e sapienti mani

volteggiano tra pentole e coperchi,

come quelle di un direttore d’orchestra.

Il profumo pervade la cucina

che non lo riesce a trattenere,

e richiama i pensieri della gente per la via.

Ci sarai anche quando le foglie cadranno

e tutto si farà bianco,

Nonna.

VINCITORI

ISC Interprovinciale dei Sibillini di Comunanza Classe 5 ° B

5^B Primaria

Comunanza (ISC Interprovinciale dei Sibillini)

Motivazione del premio
Componimento che con una struttura asciutta, fredda come la stagione in un paese in guerra, ci ha riportato alla drammatica attualità. Con poche semplici immagini, ben costruite, questa poesia riesce a trasportarci dove non vorremmo essere, per ricordarci che la Pace, che credevamo un diritto acquisito, è invece un piccolo miracolo da proteggere.

PACE IN ‘AUTUNNO

Coltre di nubi imbronciate

Tristi e piovose giornate.

Foglie di piante cadute

Autunno di vite perdute.

Silenzio buio per le strade

Sparuto raggio cade

sulla Terra feconda di PACE.