VINCITORI

Omnicomprensivo Amandola – Scuola Primaria Montefortino Pluriclasse 1-2

Pluriclasse 1^-2^ Primaria

Montefortino
(Omnicomprensivo Amandola)

Motivazione del premio
Una poesia che in pochi versi riesce a toccare le corde emozionali del lettore, che si riscopre bambino nell’osservare con stupore ciò che lo circonda, restituendolo attraverso l’immaginazione. E così lo spettacolo dell’autunno prende forma davanti ai nostri occhi, le foglie colorate assumono le sembianze di fanciulle che, vestito il loro abito migliore, sono in fremente attesa del loro turno di valzer col Vento. La forza del componimento risiede nella sua purezza, nella dolcezza delle immagini, nell’equilibrio tra la semplicità e l’eleganza.

IL GRAN BALLO D’AUTUNNO

Nei boschi di castagni il gran ballo d’Autunno è arrivato!

Per le foglie c’è un gran da fare:

chi si incipria il naso d’oro,

chi mette il rossetto sulle labbra,

chi il vestito color bronzo colorato.

Ogni foglia attende ansiosa il suo giro di valzer

con il Vento, principe affascinante!

Come dame esse volteggiano tra le sue braccia,

leggere ed eleganti,

al dolce suono dei violini d’Autunno.

Poi,

vicine,

come sorelle,

accolte dall’umida terra,

in un tappeto meraviglioso,

insieme a funghi e castagne trovano riposo.

VINCITORI

Primaria Ponte Ete – IC Da Vinci Ungaretti – Fermo CLASSE 4°

4^ Primaria Ponte Ete

Fermo
(IC “Da Vinci-Ungaretti”)

Motivazione del premio
Poesia dalla scrittura vivace e movimentata, nella quale onomatopee e fonosimboli fanno da contrappunto a calembours e giochi di allitterazioni, il tutto condito con un lessico ben misurato e tutt’altro che banale. La particolare disposizione dei versi sfrutta le possibilità offerte dalla pagina scritta e dai caratteri tipografici. Ne vien fuori una danza, musicale e visiva, che trascina il lettore come una foglia al vento fino al dolcissimo finale.

NEL CUORE D’ORO DI UNA FOGLIA… FRALE

Frrr…frrr…fruscìo, il fremito

di una frale foglia di TIGLIO

che sinuosa ondeggia nel vento

Ssss…schhh…scrrr… lo scricchiolìo

delle foglie avvizzite

incuriosisce, affascina, stupisce

Oh! Ora gli occhi

scorgono la loro pura bellezza

nello sfarfallìo di un misterioso destino.

Infinite le loro movenze:

piroette,

pirilli,

volteggi,

una danza regale,

poi un umile inchino

sul matido suolo.

La frale foglia di TIGLIO…

ora è esausta,

ma ancora respira,

e ancora sospira,

e sogna

e spera.

Qual è la sua storia?

                      Qual è la sorte?

                                  Qual è la sua VITA!?

Il tiglio immortale sussurra:

torna qui, nel mio limpido cuore,

MIA

piccola, frale

foglio D’ORO.

VINCITORI

Andrea Giordani

ANDREA GIORDANI

Anconetano classe ’69, laureato a Bologna in lingue e letterature straniere, Giordani esercita la professione di guida turistica dal 1999 e coltiva l’amore per la poesia, tanto da vincere diversi premi nazionali. Nel 2021 riceve la menzione di merito Cet, della scuola autori di Mogol, e pubblica “Schegge”, una raccolta di 56 componimenti, divisi in 4 capitoli, dedicati rispettivamente alle emozioni, ai viaggi, alla città e al cuore.

Motivazione del premio
Componimento poetico che ben si incornicia all’interno del contesto autunnale, apprezzata la competenza linguistica del testo. Il contenuto e l’elaborazione non risultano banali, sono presenti termini ricercati ben bilanciati con termini chiave dell’autunno che oltre a rendere piacevole la lettura, fa immergere il lettore in un percorso stimolante e sensoriale. Infine non manca una buona dose di musicalità.

Essenza d’autunno

Odore di uva inonda vigne

ad ubriacar aria

e tonfi di castagne

a tappezzare il sottosuolo.

Da secchi platani cadono foglie gialle

abbandonate a morte

da un inclemente sole che si defila

avvolto in uno scialle.

Il fusto è nudo

i rami spogli graffiano il cielo.

Cadenzo i passi sulle foglie

strappate al vento,

volteggiano come acrobati

compongono effetti cromatici

quadri ansiogeni

di depressi pittori.

S’ ode un calpestio scricchiolante

di vita perduta.

I pensieri sono cerchi concentrici

che si allargano a dismisura

sulle fronde.

L’autunno col suo foliage

la sua mestizia

il lieto gioire

e il pianto

s’appropria del suo reame.

VINCITORI

Diego Mongardini

DIEGO MONGARDINI

Portosangiorgese, Mongardini è laureato in Filosofia all Sapienza. Diplomatosi alla Scuola Umbra di consulenza filosofica, si dedica oggi a incontri filosofici individuali o di gruppo su vari argomenti. Si è occupato anche di teatro, cinema, musica. Suoi contributi poetici sono stati pubblicati in “I poeti contemporanei” (2013) con introduzione di Elio Pecora.

Motivazione del premio

Componimento di spiccata originalità e di forte impatto emotivo, nel quale il bosco d’autunno costituisce il palcoscenico in cui si muove, anzi, potremmo dire si trascina, l’io poetante. Una visione fortemente drammatica, nella quale potenza e arditezza delle immagini e accostamenti di parole a volte inconsueti, a volte addirittura stridenti, colpiscono il lettore sorprendendolo.

Senza ombra

Cammino

senza ombra.

Trascino le gambe,

pesanti come giudizi,

trasudando bava

ad ogni passo.

È ottobre.

Gli arbusti nati sulle braccia

perdono le foglie,

senza rancore.

Non mi ricordo più

chi sono,

quale dio mi ha punito.

Cammino

senza ombra

per le colline d’ocra,

gustandomi

tutta quanta la bellezza del mondo

come una dolce maledizione.

VINCITORI

Silvano Sbarbati

SILVANO SBARBATI

Nato a Roma, vive da sempre nelle Marche. Dopo la laurea in pedagogia, si dedica al giornalismo. Ha diretto la biblioteca “Ferretti” di Chiaravalle ed è stato componente della Commissione Nazionale Ragazzi della Associazione Italiana Bibliotecari. È stato direttore della Fondazione Teatro delle Muse di Ancona. Dal 1994 si occupa di formazione sia nella scuola in ambito linguistico e per il teatro educativo, sia nelle aziende per l’area della comunicazione. Collabora con l’Università di Urbino alla laurea specialistica di Editoria Media e Giornalismo.

Motivazione del premio
Autunno fuori e dentro. È con sapiente consapevolezza, e con un uso attento e misurato delle parole, che il poeta suggerisce, errando, una visione: l’io che è anche anima del bosco, il presente che è già stato e il presente che incombe; infine, inafferrabile, il futuro. Poesia intima e universale, che ha radici nuove piantate saldamente nella tradizione.

Bosco

Ho messo un piede in fallo

mi è mancata l’aria

tra l’erba umida d’autunno

il corpo abbandonato

nulla che mi sostenesse

nell’ improvvisa discesa

colpito l’orgoglio per inavvertita

obiezione della (mia) coscienza.

Appoggiati i sensi perduti

sulla terra oltre l’inverno bianco

e la gialla primavera ho chiesto aiuto

sussurrando un antico vagito.